L’Ipnosi

Che cos’è?

L’ipnosi è uno stato naturale del corpo. Per lo più le persone, normalmente, lo sperimentano tutti i giorni senza rendersene conto.

Non avete mai guidato e improvvisamente vi siete trovati a realizzare che avete fatto un tratto di strada, ma di fatto non avete “visto” quel tragitto?

Quello stato si chiama ipnosi vigile. Ovvero la mente è molto concentrata su un pensiero tanto da esserne assorbita, mentre un’altra parte di voi si occupa perfettamente di guidare. Per cui non c’è persona che non possa andare in ipnosi.

L’ipnosi non è quindi uno atto manipolatorio, ma una possibilità che naturalmente il corpo e la mente ci forniscono per sviluppare strategie nuove. Può essere visto come un momento di profonda concentrazione, dove il corpo si può occupare di altro insieme alla mente cosciente, mentre la mente inconscia è disponibile al cambiamento. E’ infatti noto che in ipnosi si è, appunto, più recettivi a modificare idee, concetti, oppure semplicemente ad individuare e recuperare le proprie risorse.


Applicazioni terapeutiche

L’ipnosi ha svariate applicazioni terapeutiche dovute alla sua enorme flessibilità. In pratica chiunque può sperimentare questo stato e provare un senso di profondo rilassamento. L’applicazione dell’ipnosi, ormai da anni, dopo il lavoro pionieristico di Milton Erickson, è entrata di fatto nella pratica psicoterapeutica e soprattutto nella terapia breve. Anche nel campo della psicoterapia è importante ricordare che lo scopo è ottenere il miglior risultato possibile nel minor tempo possibile. Il corpo è la sede delle emozioni e quindi anche della mente inconscia, per cui l’ipnosi trova interessanti applicazioni nella risoluzione di moltissime sintomatologie psicosomatiche.

La donna è soggetta, durante tutta la vita, a forti cambiamenti fisici: la prima mestruazione, la gravidanza, il parto, ecc. Con l’ipnosi si può ristrutturare, in modo semplice e rispettoso dell’unicità della persona, il concetto di sé, della propria identità femminile e sessuale. Si può ristrutturare la percezione del dolore, favorendo un parto più naturale possibile e meno traumatico, riducendo enormemente le possibili conseguenze negative come la depressione post-partum.

Brainspotting

Il Brainspotting è una tecnica di elaborazione dei traumi psichici che nasce nel 2003 negli Stati Uniti ad opera di David Grand.

Si basa sull’assunto che dove guardo influenza come mi sento: l’ideatore di questa metodica si è reso conto che era possibile processare al livello neuro-psico-biologico, quindi molto profondamente, le problematiche psichiche se si riusciva a individuare il giusto punto nello spazio nella giusta cornice.

Nel raccontare un’esperienza dolorosa o traumatica è possibile identificare nello spazio un punto risonante con essa. Rimanendo con lo sguardo sul punto, la persona può collegarsi in modo profondo a sensazioni, emozioni, pensieri ed immagini connesse al problema che erano prima al di là dalla propria consapevolezza cosciente. Questo permette alla persona di rielaborare e superare il contenuto doloroso, sempre all’interno della cornice terapeutica.

Mi sono appassionata a questa tecnica in quanto mi sembra essere in grado di lavorare molto più profondamente e molto meglio su diverse tematiche nel rispetto dell’identità della persona. In quanto appassionata cercatrice continuerò a studiare ed informarmi sulle nuove metodiche in psicoterapia, ma devo dire che per ora brainspotting è una delle migliori tecniche in cui mi sono imbattuta.

EMDR: Cos’è?



L’EMDR  è una  tecnica psicoterapeutica utile per il trattamento di disturbi causati da eventi stressanti o traumatici quali  aggressioni, abusi, violenze fisiche o psichiche,  incidenti.

A lungo termine, l’EMDR è stata sperimentata anche in situazioni che presentano altri tipi di problematiche più comuni come ad esempio fobie e   disturbi di ansia, i lutti e i disturbi alimentari.



Capita talvolta che quando si vive un’esperienza traumatica e dolorosa il nostro cervello “congeli” il ricordo di quell’evento e non riesca più ad elaborarlo, generando in questo modo uno stato di ansia e una serie di sintomi spiacevoli.

Una volta individuato il ricordo si chiede al paziente di concentrarsi su di esso e di seguire i movimenti delle dita che velocemente si spostano da destra a sinistra; allo stesso tempo dovrà cercare di osservare le sensazioni corporee ed emotive.

In questo modo gli emisferi celebrali si attivano e sbloccano il suddetto ricordo rimettendolo “in circolo” e stimolando la formazione di nuove connessioni e di nuovi significati utili.

E’ importante specificare due punti fondamentali sull’EMDR.

Innanzitutto, non è l’ipnosi: il paziente infatti è sempre vigile durante tutte le fasi della stimolazione.

In secondo luogo, non cancella né altera alcun tipo di ricordo.

Il fine di questa terapia infatti consiste nell’andare a neutralizzare le sensazioni disturbanti legate alla memoria dell’evento traumatico e per associarle a significati costruttivi e funzionali.



Costellazioni Familiari

Le Costellazioni Familiari sono una tecnica ideata da Bert Hellinger, psicoterapeuta tedesco.

Prendono spunto da diverse pratiche di psicoterapia, tra cui l’ipnosi e la psicoterapia sistemica e relazionale.

Le terapie di gruppo si poggiano sul concetto che, in gruppo, i cambiamenti possono essere accolti più facilmente, c’è una forza maggiore che spinge il singolo a trovare altre strategie per affrontare la propria vita e, in ultimo, il gruppo è come una grande madre accogliente che sostiene e dà forza.

In particolare le Costellazioni Familiari offrono la possibilità di avere un altro punto di vista rispetto a ciò che viene portato come problema.
In un certo qual modo è come se si potesse avere una visione più ampia, che arrivi a toccare l’essenziale.

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